RIFORME DELLA SCUOLA ITALIANA Riforma Gentile “Regio Decreto 6 maggio 1923, n. 1054 (in G.U. 2 giugno 1923, n. 129) “Ordinamento della istruzione media e dei convitti nazionali” testo integrale - Seconda riforma organica della scuola (vedi schema) dopo la legge Casati. - Innalzamento dell'obbligo scolastico sino 14 anni. - La riforma inserisce, nel sistema scolastico, la Scuola materna (3 anni); essa non è stataleed è facoltativa. La Scuola materna statale sarà istituita nel 1968. - Scuola elementare divisa in 2 cicli (2+3). Programmi della scuola elementare saranno elaborati sempre nel 1923 dal pedagogista Lombardo-Radice. Essi mirano a valorizzare la spontaneità, la creatività e l’espressività del bambino attraverso l’educazione religiosa, linguistica ed artistica. Il maestro non è vincolato a comportamenti educanti prescritti ma è lasciato libero di agire in base alle esigenze della realtà concreta in cui opera. - Insegnamento obbligatorio della religione cattolica. - Creazione di scuole speciale per portatori di handicap. - Graduale chiusura degli istituti scolastici di ogni ordine e grado nelle lingue delle comunità nazionali appena annesse all'Italia (tedesco, sloveno e croato). - Non prevede la Scuola media unica: essa sarà istituita solo nel 1940. Dopo la Scuola elementare, l’alunno può scegliere: il Ginnasio (5 anni) se vuole accedere al Liceo classico (3 anni); l’Istituto magistrale inferiore (4 anni) per accedere all’Istituto magistrale (3 anni),istituito proprio da Gentile; l’Istituto tecnico inferiore (4 anni) per accedere all’Istituto tecnico(3 anni). Per accedere ai due licei di nuova istituzione, Liceo scientifico (4 anni) e Liceo femminile (3 anni), bisognava avere frequentato il Ginnasio per 4 anni o, per quanto riguarda il Liceo femminile, il corso inferiore del Magistrale. Per chi non intendeva, dopo la Licenza elementare, proseguire gli studi, vi erano la Scuola complementare e il Corso integrativo, in cui avrebbe colmato o potenziato gli apprendimenti precedenti e adempiuto all’obbligo scolastico. Questa scuole furono soppresse nel 1928 e al loro posto fu istituita la Scuola di avviamento professionale, soppressa poi nel 1962. - L’accesso a tutte le facoltà universitarie era consentito solo a coloro che avevano conseguito la Licenza liceale classica. I licenziati del Liceo scientifico potevano scegliere tutte le facoltà tranne Lettere e Filosofia e Giurisprudenza. I diplomati degli Istituti tecnici,a seconda dell’indirizzo, potevano iscriversi in Scienze statistiche, Economia e commercio e Agraria.Fu istituita la facoltà di Magistero, per consentire ai diplomati dell’Istituto magistrale di proseguire gli studi universitari ed una volta conseguita la laurea, la possibilità di insegnare materie letterarie, scienze umane e lingue straniere nei corsi inferiori degli istituti magistrali e tecnici e poi nella Scuola media. I laureati del Magistero potranno insegnare nelle scuole superiori alla fine degli anni ’60 del Novecento. - La scuola disegnata da Gentile è rigida ed elitaria, volta a selezionare, attraverso una serie di esami di difficoltà crescente, i migliori che avrebbero costituito poi la classe dirigente italiana. * Come abbiamo precedentemente accennato, nel 1928, il ministro Giuseppe Belluzzo istituì la Scuola di avviamento professionale. * Il ministro Giuseppe Bottai, nel 1940, istituisce la Scuola media (3 anni), unificando, così, i corsi inferiori di Licei, Istituti tecnici ed Istituti magistrali. La Scuola di Avviamento professionale viene mantenuta. La scuola media unificata sarà istituita nel 1962. * Nel 1943, con l’invasione dell’Italia ad opera degli Alleati, s’insediò una commissione presieduta dal pedagogista statunitense Washburne con il compito di defascistizzare la scuola elementare italiana. Nel 1945, furono varati i nuovi programmi della Scuola elementare, caratterizzati dall’attivismo di Dewey, di cui Washburne era seguace. * Nel 1955, vengono promulgati i nuovi programmi della Scuola elementare (Decreto Presidente della Repubblica 14 giugno 1955, n. 503), conosciuti col nome del ministro della P.I. dell’epoca Ermini. Sono influenzati dalle teorie di Piaget. * Nel 1962, viene istituita la Scuola media unificata (Legge n. 1859 del 31 dicembre 1962). * Nel 1968, viene istituita la Scuola materna statale (Legge 18 marzo 1968, n. 444). * Nel 1969, viene liberalizzato l’accesso all’università. Tutti i diplomati possono iscriversi a qualsiasi facoltà. Nello stesso anno, viene modificato l’esame di maturità ( 2 prove scritte e colloquio orale che verte su 2 materie: una scelta dallo studente e l’altra dalla commissione, composta da un professore della classe e da professori esterni). Questo tipo di esame era stato concepito come sperimentale e provvisorio: durerà sino al 1998, quando farà ingresso il nuovo esame, che si chiamerà Esame di Stato. * Nel 1974, vengono approvati i cosiddetti Decreti delegati (D.P.R. 31 maggio 1974, n. 416), che introducono nella vita della scuola una rappresentanza dei genitori, del personale ATA (Amministrativo, Tecnico, Ausiliario) e degli studenti (solo nella scuola superiore). * Con la legge 517/77, si consente ai portatori di handicap la frequenza della scuola dell’obbligo, che sarà poi estesa anche nella scuola superiore all’inizio degli anni ’90. Viene eliminato il voto nella scuola elementare e media e si aboliscono, in quest’ultima, gli esami di riparazione. Nella scuola superiore, verranno eliminati nell’A.S. 1994/95. * Nel 1979, vengono riformati i programmi della scuola media (D.M. 9 febbraio 1979), che prevedono la scomparsa del latino come disciplina autonoma. * Nel 1985, vengono promulgati i nuovi programmi della Scuola elementare (D.P.R. 12 febbraio 1985, n. 104). Essi sono influenzati dalle teorie dello psicopedagogista statunitense Bruner. * Nel 1990, nella Scuola elementare, il maestro unico viene sostituito da un team di 3 (Legge 5 giugno 1990, n. 148,) insegnanti.
domenica 7 dicembre 2014
RIFORME DELLA SCUOLA ITALIANA
Dalla Riforma Gentile, Regio Decreto 6 maggio 1923, n. 1054 (in G.U. 2 giugno 1923, n. 129) “Ordinamento della istruzione media e dei convitti nazionali”, al 1990
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