L’indennità di
disoccupazione alla luce del Jobs Act
Le nuove misure a
sostegno del reddito in caso di disoccupazione involontaria del lavoratore
riassunte in una guida.
31/05/2016
La legge 183 del 10 dicembre 2014 - “Deleghe al
Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il
lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina
dei rapporti di lavoro e dell' attività ispettiva e di tutela e conciliazione
delle esigenze di cura, di vita e di lavoro" - nel dettare le linee guida per
la riforma del sistema degli ammortizzatori sociali distingue
nettamente, fra le misure destinate ad assicurare, in caso di disoccupazione
involontaria, tutele uniformi e legate alla storia contributiva dei
lavoratori e le misure intese a salvaguardare i livelli occupazionali a fronti
di particolari eventi o crisi aziendali sia di breve che di lunga durata.
Con l’entrata in vigore del D.Lgs 22 del 4 marzo 2015 “Disposizioni
per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di
disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, in
attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183” entrato a regime il 1
maggio del 2015 è stata istituita una indennità mensile di disoccupazione,
denominata “Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASPI)”,
avente la funzione di fornire una tutela di sostegno al reddito ai
lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto
involontariamente la propria occupazione. Una serie di misure, quindi, a
sostegno del reddito che vanno lette e viste alla luce del successivo D.Lgs 150/2015 che ha istituito l’Agenzia Nazionale per
le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) chiamata a coordinare la Rete Nazionale
delle politiche attive. Le precedenti misure di integrazione salariale che
spettavano ai lavoratori assicurati contro la disoccupazione - l’ Assicurazione sociale per
l’Impiego (cd. Aspi) e la Mini Aspi introdotte con la l.
92/2012 cd. riforma Fornero – sono state
pertanto sostituite dalla nuova disciplina ossia dalla NASPI. Sono
destinatari della NASPI i lavoratori dipendenti,
pubblici e privati, ivi compresi gli apprendisti; i soci lavoratori di
cooperativa che abbiano stabilito, con la propria adesione o successivamente
all'instaurazione del rapporto associativo, un rapporto di lavoro in forma
subordinata, il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato.
Per i lavoratori in collaborazione coordinata e continuativa (esclusi gli
amministratori e i sindaci) iscritti alla gestione separata dell’INPS, compresi
quelli in forza presso le pubbliche amministrazioni, che hanno perduto
involontariamente l’occupazione, è stata introdotta in via sperimentale la DIS-COLL.
Inizialmente tale misura era relativa ai casi di disoccupazione involontaria
verificatisi dal 1 gennaio al 31 dicembre 2015. Successivamente è stata
prorogata dalla legge di stabilità anche per il 2016 nel limite di 54 milioni
di euro e nel 2017 per 24 milioni di euro.
La guida allegata si occupa della NASPI nei suoi vari
aspetti, ivi compreso l’Assegno di ricollocazione e l’ASDI (assegno
di disoccupazione), e della DIS-COLL ovvero dell’indennità di
disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi.
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